E’ stato realizzato da ricercatori italiani un prototipo di edificio in legno che resiste anche ai terremoti detto “Sofie”. Questo progetto di edificio completamente realizzato in legno è stato presentato come perfetta soluzione antisismica. Il progetto Sofie (Sistema Costruttivo Fiemme) è opera dell’Istituto Ivalsa (Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree) del CNR, diretto da Ario Ceccotti ed è stato finanziato dalla Provincia autonoma di Trento ed ha dimostrato come anche una costruzione in legno può andare bene in zona sismica. Questo è andato contro le opinioni accreditate finora, tanto che le normative internazionali prevedono che in zona sismica non possano esserci edifici in legno alti più di 7,5 metri.
Il progetto dei ricercatori italiani ha portato alla realizzazione di un prototipo di casa alto sette piani (ca. 24 m), che è stato testato in Giappone sottoponendolo ad un’onda d’urto equivalente alla magnitudo 7,2 della scala Richter.
La tecnologia costruttiva di Casa Sofie prevede l’utilizzo di pannelli in legno di spessore compreso tra 5 e 30 cm, da utilizzare per pareti e solai, che vengono poi incollati a strati incrociati su tavole in legno da 2 cm di spessore. I pannelli vengono preventivamente tagliati per realizzare porte, finestre e vani scala e successivamente montati in opera con l’ausilio di montanti angolari, chiodi e viti autoforanti che ne assicurano la necessaria elasticità.
In questo modo la leggerezza della struttura permette di resistere bene alle sollecitazioni del sisma e i giunti facilitano la dissipazione delle azioni dinamiche prima che l’edificio crolli.
Il legno impiegato è l’abete rosso delle foreste della Val di Fiemme, certificate per la gestione ecosostenibile e quindi materiale naturale ed ecocompatibile, oltre che di grande pregio estetico. La scelta del legno strutturale, oltre ai vantaggi fin qui esposti, presenta anche una indubbia economicità.