Le temperature elevate stentano ad arrivare, tuttavia non manca molto all’arrivo della stagione più afosa, per cui è importante non farsi trovare impreparati, puntando sull’acquisto di un climatizzatore. Vero alleato durante i mesi estivi grazie alla capacità di produrre aria condizionata, lo è ancora di più dallo scorso anno, quando l’emergenza sanitaria ha costretto le persone a trascorrere buona parte del loro tempo in casa, soprattutto coloro che abitano nelle città, limitando i periodi di vacanza. È fondamentale saper utilizzare al meglio tali dispositivi, sia per evitare di ritrovarsi sorprese sulla bolletta, sia per tutelare la propria salute. Per il primo punto basta servirsene con moderazione e dotarsi di climatizzatori di ultima generazione, che rispettano una determinata classe di efficienza energetica , il cui massimo livello è attualmente A+++. È possibile trovare in commercio climatizzatori gestibili tramite app per smartphone o tablet, così da avere sotto controllo la situazione in ogni momento, e monitorarli anche a distanza.
La scelta dell’apparecchio è condizionata da vari aspetti, primi su tutti la tipologia e il prezzo. Tuttavia è fondamentale, conoscere il funzionamento del dispositivo e capire come usarlo al meglio, prima di cimentarsi nell’acquisto
Come funziona un climatizzatore?
Un impianto di climatizzazione è definito come una macchina termica che si adopera a trasferire calore da un ambiente a temperatura più bassa, a un altro a temperatura più alta, servendosi di energia elettrica. Il circuito chiuso da cui è costituito tale sistema, viene percorso da un fluido chiamato frigorigeno che, a seconda della temperatura e della pressione, può assumere uno stato liquido o gassoso. L’elemento che consente al ciclo di ripetersi è il compressore, il quale pompa il fluido refrigerante attraverso l’evaporatore. In questa parte del climatizzatore, il frigorigeno evapora assorbendo calore dall’esterno e viene spinto nel condensatore, dove appunto condensa ad alta pressione e rilascia il calore assorbito in precedenza. Il fluido qui cambia nuovamente stato, passando da gassoso a liquido.
Negli ultimi anni l’attenzione verso l’ambiente ha portato alla ribalta i condizionatori inverter: consumano meno e alleggeriscono il peso della bolletta. A differenza dei condizionatori tradizionali, dove il compressore può essere acceso o spento, essi variano l’apporto di gas refrigerante all’evaporatore prendendo in considerazione la temperatura rilevata nell’ambiente e la temperatura richiesta. Ciò significa che il compressore non si ritrova mai a lavorare a pieno regime, come avviene per gli apparecchi tradizionali.
Condizionatore e climatizzatore: differenze
Confondere climatizzatore e condizionatore è un errore comune, anche perché la funzione di entrambi è quella di modificare la temperatura di una stanza. Tuttavia le modalità in cui tale cambiamento di status avviene sono molto diverse: nel caso del condizionatore non è possibile impostare la temperatura desiderata, e non esistono appositi sensori, come avviene per il climatizzatore, che individuano le variazioni dovute a cause esterne e modificano l’operatività del sistema per riportare l’ambiente al giusto grado di calore. Col condizionatore è possibile controllare il livello di circolazione e l’umidità nell’aria, ma senza regolarlo in autonomia, mentre il climatizzatore riesce a deumidificarla raffreddando la temperatura dell’aria e condensando parte dell’umidità contenuta in essa in goccioline d’acqua, raccolte in una bacinella all’interno dell’unità ed espulse tramite l’impianto idrico. I filtri all’interno del climatizzatore riescono inoltre a purificare l’ambiente da elementi nocivi e da cattivi odori , cosa che il condizionatore non può in alcun modo svolgere.
Quali aspetti considerare durante la scelta
Un aspetto largamente sottovalutato è il posizionamento del climatizzatore: l’unità interna alla casa andrà collocata nella parte alta della parete, evitando che vi siano ostacoli sia davanti che ai suoi lati. È sconsigliato installarlo nei punti di passaggio come corridoi e ingressi: è meglio optare per le stanze più utilizzate, ricordandosi di chiudere sempre porte e finestre quando si accende. Un corretto posizionamento, oltre a ridurre gli sprechi e refrigerare al meglio lo spazio, consentirà in futuro di effettuare in maniera agevole la sua manutenzione. Lo split (unità interna) deve essere collegato all’unità esterna mediante tubi, per cui è opportuno posizionarlo il più vicino possibile al motore. Mai direzionare l’aria verso zone in cui si potrebbero stanziare le persone come letto, scrivania o divani, perché potrebbero generarsi torcicolli e disturbi del sonno. Attenzione a quante sono le stanze e alle loro dimensioni: per un solo locale è sufficiente un monosplit. Se la stanza misura massimo 35 mq è meglio comprare un climatizzatore con capacità di raffreddamento tra i 7.000 e 12.000 BTU, mentre se lo spazio della casa supera tali dimensioni, è conveniente spostarsi verso i 15.000 BTU come minimo. Occhio anche alla temperatura: un uso corretto stabilisce che gli apparecchi debbano essere impostati sui 5-6 gradi in meno rispetto all’ambiente esterno. I condizionatori di nuova generazione dispongono di soluzioni smart come wifi incorporato, oltre che di telecomandi per agire sulla temperatura o sul tasso di umidità. Una buona norma sarebbe controllare almeno due o tre volte al giorno sul display del telecomando o sull’app i gradi presenti nell’ambiente, così da verificare che il climatizzatore funzioni alla perfezione.