Mercato immobiliare
Dai dati dell’Omi, l’Osservatorio sul mercato immobiliare dell’Agenzia del Territorio, emerge che dopo tre anni di contrazione, le compravendite di abitazioni sono tornate ad aumentare: +4,2% su base annua nel primo trimestre del 2010, +4,5% nel secondo.
L’aumento dei contratti, però, non si è ancora fatto sentire sui valori. Anzi, se tutto va secondo le previsioni, il 2010 si chiuderà con un calo dei prezzi delle case: Gabetti ipotizza una diminuzione media del 2% nelle grandi città, Scenari Immobiliari arriva al 2,5%, mentre Tecnocasa si colloca in un range compreso tra zero e -2 per cento.
È ancora un mercato per chi compra, secondo Tecnocasa. L’offerta di case in vendita è ampia e per i potenziali acquirenti scegliere è più facile. Nelle metropoli in media una casa resta sul mercato più di 150 giorni prima di essere acquistata. Anche gli sconti favoriscono il compratore: secondo i dati Nomisma diffusi prima dell’estate, gli acquirenti mediamente riescono a limare del 13% le richieste iniziali dei venditori.
Comunque per un acquisto ottimale è indispensabile andare oltre il dato medio. La crisi ha penalizzato gli immobili in periferia, ma ha premiato quelli nelle zone centrali, i cui prezzi talvolta sono persino saliti. E ha colpito le abitazioni meno pregiate e le grandi metrature, regalando un vantaggio comparativo alle case ristrutturate di recente, servite dai mezzi pubblici e posizionate in quartieri tranquilli.
In qualche caso il prezzo è cresciuto, come in corso Venezia a Milano, nella Cerchia dei Mille a Bologna, in via Maqueda a Palermo o a Roma Prati. In molti altri casi, invece, i valori sono rimasti sostanzialmente stabili o sono diminuiti in modo più intenso via via che ci si allontana dal centro. Mentre in altri casi ancora è salito il prezzo massimo ed è diminuito quello minimo: segno, quindi, che il mercato è diventato più severo nel giudicare gli alloggi scadenti. È successo, ad esempio, a Roma (Primavalle) e a Torino (corso Galileo Ferraris e Mirafiori).
I dati dell’Omi sono riferiti al primo semestre 2010 e sono elaborati partendo dalle somme indicate nei rogiti e dalle rilevazioni degli agenti immobiliari. ”Il mercato attraversa una fase di attesa, e dunque anche dati risalenti a qualche mese fa possono essere considerati attuali – spiega Caterina Andreussi, responsabile dell’Omi.- La vera forza di questi dati, comunque, è la possibilità di fare ricerche praticamente quartiere per quartiere, per poi correggere l’importo al metro quadrato in base alle caratteristiche del proprio alloggio: il riscaldamento autonomo, ad esempio, vale il 10% in più; l’esposizione su un solo lato, il 5% in meno. Anche così, ci si avvicina al prezzo giusto”.
Fonte by mondocasablog.it
Foto by casa.guidone.it