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Case di bambù – Immo Blog

Arrivano le che mangiano la CO2 (anidride carbonica), rispettano l’ e aiutano l’economia. Sono costruite con il bambù guadua, per ridurre il consumo di , di acqua e di materiali come legno, mattoni e metallo e con un bio-composto che immagazzina il carbonio assorbito dal bambù.

Si tratta di una tecnologia innovativa che combina lo sviluppo sociale ed economico dei paesi tropicali, basati su piccole reti di aziende.
La Fondazione Altran per l’innovazione aveva promosso, lo scorso anno, un bando a sostegno dell’innovazione tecnologica il cui tema era ‘Riduzione del tasso di CO2 nell’atmosfera: la sfida tecnologica”. Il vincitore del bando è risultato essere il ricercatore spagnolo Francisco Gallo Mejia, con i suoi ”Composti a base di bambù per abitazioni sostenibili’. Il ricercatore si aggiudica un anno di accompagnamento tecnologico da parte degli esperti di Altran (pari a un valore di un milione di euro e un finanziamento di 16.000 euro) e ritiene che così si potranno ”ridisegnare le relazioni fra uomo, , economia e società” Le sue mangiano CO2, rispettano l’ e aiutano l’economia. Sono costruite con il bambù guadua, per ridurre il consumo di , di acqua e di materiali come legno, mattoni e metallo, e con un bio-composto che immagazzina il carbonio assorbito dal bambù. Si tratta di una tecnologia innovativa che combina lo sviluppo sociale ed economico dei paesi tropicali, basati su piccole reti di aziende.
Il progetto, che si inserisce anche in alcuni programmi internazionali come Inbar (International Net for Bamboo and Ratam), contempla tre dimensioni. La prima riguarda gli aspetti tecnici: le fibre di bambù, cuore del progetto, assemblate con altri materiali permettono economicità ed efficienza energetica. La seconda mira a sviluppare un’attività industriale sostenibile promuovendo l’economia locale, soprattutto grazie al microcredito. La terza dimensione punta soprattutto sugli aspetti ambientali: coltivare il bambù consente di preservare il terreno e di catturare CO2.

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